mercoledì 25 aprile 2012


 Il mendicante di bellezza di Tomaso Kemeny

Il Faggio edizioni









Iniziativa molto importante ieri sera alla casa della poesia di Milano: Tomaso Kemeny ha presentato il libro "Mendicante di bellezza", una eccellente traduzione di alcune liriche del poeta Ungherese Attila József.
Morto suicida a 32 anni Attila József è stato, come lo ha definito Kemeny durante la lettura critica di alcuni testi, uno dei rari poeti prodigiosi che hanno, durante il loro breve passaggio terrestre, lasciato una impronta indelebile nella storia della letteratura mondiale. Riporto di seguito alcune note tratte dal sito della casa editrice Il Faggio:

"La poesia di Attila József ebbe tante interpretazioni – di destra e di sinistra, fu commentata in chiave politica ed in chiave freudiana – ma tutti i suoi commentatori sono unanimi nel riconoscere di trovarsi di fronte a una delle più magistrali e articolate produzioni della letteratura novecentesca.
Questa scelta di poesie contiene sette composizioni scritte tra il 1921 ed il 1925, quando József aveva tra i sedici e i vent’anni. I versi, che leggiamo nella bellissima mediazione del poeta italo-ungherese Tomaso Kemeny, sono opere composte ancora sotto l’influenza evidente di grandi maestri ma già lasciano intuire le caratteristiche più specifiche della poesia di József: la pietà per i poveri e i sofferenti, l’immenso bisogno di essere amato dagli altri, la bravura formale, la ‘morbidezza’ delle immagini.
L’arte pittorica ungherese del primo Novecento si fonda su alcune famose accademie di arti figurative (le scuole di Hollósy, Benczúr e Székely) aperte agli influssi di Weimar e Parigi. I contemporanei di Attila József in parte furono influenzati dall’Espressionismo, in parte svilupparono un Postimpressionismo teso a tematizzare il ritratto e la vita dei contadini magiari della Grande Pianura."

Attila József, sette poesie, testo originale
Tomaso Kemeny, traduzione a fronte
Sette dipinti di pittori ungheresi della prima metà del XX secolo

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